Winston Churchill a Montemaggiore

Parliamo di uno degli eventi storici più importanti, avvenuti in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 25 Agosto del 1944 Winston Churchill, Primo ministro britannico, accompagnato dai generali Harold Alexander, comandante in capo delle Forze Alleate in Italia e Oliver Leese, comandante dell’XIII Armata britannica arriva, in gran segreto, nelle Marche. Il giorno successivo Churchill e Alexander si recano dietro le mura di Montemaggiore per guardare, da un punto di osservazione strategico, lo schieramento delle artiglierie in battaglia. Si sedettero sopra una panca e fecero delle fotografie. Era in corso la grande offensiva contro la Linea Gotica, che avrebbe portato nelle settimane successive alla caduta di uno degli ultimi baluardi di difesa tedesca in Italia (Erano i preparativi per la grande offensiva del 25 e 26 Agosto).

Nonna_MTestimonianza di NONNA MARIETTA

Scarpetti Maria (Nonna Marietta) vissuta fino all’età di 103 anni (29/07/1900), durante gli avvenimenti suddetti ha ospitato in casa il Premier W. Churchill.

Con mente lucida raccontava: << La nostra casa era posta su una collina che dominava tutta la valle del Metauro e nell’estate del 1944, venne anche Churchill con il generale Alexander. Seduto alla tavola cominciò a distribuire sigarette. Churchill non entrò in casa, ma la rasentò per andare un può più in giù, sotto una quercia, dove si poteva osservare, con il binocolo, la vallata del Metauro e le colline che stavano tra il fiume e la Linea Gotica.
Un soldato che era entrato in casa, portò della farina e volle che gli preparassi i maccheroni (Le nostre Tagliatelle). Così preparai la pasta e tutti la mangiarono alla mia tavola. Churchill, invece, mangiò sotto due grandi mori (gelsi), dopo di che si fece servire il tè, poi con un gruppo di ufficiali andò nel centro di Montemaggiore.
La notte successiva alla visita di Churchill le centinaia di cannoni che gli eserciti alleati avevano piazzato, anche a poca distanza da casa nostra, incominciarono a sparare a fuoco continuo, per ore e ore, tanto che il cielo era diventato rosso fuoco. Dopo breve tempo cominciarono a transitare interminabili colonne di carri armati, autoblindo, camion che trainavano cannoni e tanti altri veicoli i quali sollevavano dei polveroni che toglievano il respiro
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